Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi

L'importanza di una soluzione di qualità per non vanificare la buona progettazione dell'involucro edilizio.

Se sei su questo blog e mi stai leggendo, probabilmente conosci bene l'importanza della tenuta all'aria e dell'impermeabilizzazione dell'involucro edilizio: accorgimenti progettuali importanti, che preservano gli edifici dal degrado e garantiscono un elevato comfort abitativo.  

  
In teoria. Poiché in pratica non esiste una tradizione edilizia consolidata in questo ambito. Usiamo materiali sconosciuti alle generazioni precedenti di progettisti e costruttori: quanto mi posso fidare di queste nuove tecnologie? Ecco, proprio questo è il punto: in un mercato edilizio dominato da gare al ribasso e pubblicità ingannevoli, come faccio a scegliere il prodotto giusto? No, non starò qui a elencarti specifiche tecniche, normative e certificati di garanzia.   

Niente ricette per oggi: come dicono gli inglesi, la prova del budino è nel mangiarlo.

  

Questa è la storia di Paolo a Bentivoglio (BO), che incontriamo intento a lavorare sul tetto; settimane addietro aveva tolto e accantonato i coppi, per installare l’impianto fotovoltaico, ma poi è cominciato il maltempo: è il 18 maggio 2023, il primo pomeriggio di schiarite, dopo le alluvioni dell’Emilia-Romagna. La luce del sole filtra calda attraverso le nuvole e disegna un paesaggio irreale tra i campi parzialmente allagati; l'apocalisse si è fermata poco lontano.   

  

Il sistema NATURAROOF, con la membrana STAMISOL advanced eco, esposta al diluvio ininterrotto di quei giorni, con suoi 13 anni di anzianità ha protetto egregiamente il casolare coibentato con materiali naturali.   

  
Facciamo un'ispezione, per valutare le condizioni dell'isolante sottostante: i pannelli in fibra di legno NATURATHERM sono perfettamente asciutti, come nuovi; neppure la membrana presenta evidenti segni di invecchiamento, a parte qualche macchia di sporco superficiale.  

  
La scelta di affidarsi al pacchetto tetto NATURAROOF di Naturalia-Bau è soltanto una delle mille che ha fatto Paolo, perché certe scelte di vita si ripercuotono su tutti i piani. Quando entri in casa sua, la fragranza inconfondibile degli intonaci in terra cruda ti avvolge subito. Le vecchie pareti sono state trattate come farebbe un restauratore: le ha pulite e scrostate, per rivelare una stratigrafia delle vite passate, ma senza ostentazione. Un ambiente sobrio e accogliente, che si percepisce a pelle. Completa tutto un arredo dello stesso tono, fatto di elementi eterogenei, che in parte provengono dal riuso e dal riciclo creativo di altri oggetti. Paolo ha un'impresa di giardinaggio, ma ha fatto da sé gran parte dei lavori: ha questo spirito romagnolo da sperimentatore, col senso pratico delle cose - impara l'arte e mettila da parte. Ha scelto di vivere qui con la sua famiglia, in un ambiente salubre e tranquillo, investendo in materiali da costruzione rispettosi dell'ambiente. Adesso sta pensando di trasformare la vecchia stalla con fienile in una struttura ricettiva in bioedilizia: non vedo l’ora di vederlo finito!


Arch. Matteo Bignozzi

Paolo Tonelli è uno dei nostri costruttivi: sono i fautori di un cambiamento positivo per il pianeta e la società. Persone e organizzazioni che condividono i valori di Naturalia-Bau e, con le loro scelte, ci indicano la via da percorrere.  

  

Ringrazio Emanuele Goio, che mi ha messo in contatto con Paolo. È il nostro referente per Bologna e per la Romagna che, prima di essere un consulente tecnico, ha la sensibilità e il merito di far incontrare le persone giuste con le soluzioni proposte da Naturalia-Bau.  

Se vuoi sapere di più sulla soluzione NATURAROOF o contattare Emanuele e i nostri altri consulenti:

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