Götterdämm(er)ung

La coibentazione del patrimonio edilizio storico secondo Naturalia-Bau

Lo strazio del paesaggio urbano, costruito dopo la Seconda guerra mondiale, rievoca le note del primo atto del Götterdämmerung, il crepuscolo degli dèi wagneriano. Attraversando l’Italia, si scorgono edifici incantevoli, in armonia con il contesto, frapposti a costruzioni sgradevoli e disarmoniche. Le soluzioni sono due: o ci si fa crescere sopra l’edera oppure si affronta seriamente il tema della riqualificazione urbana, associata a una riqualificazione energetica di qualità; magari, usando materiali da costruzione salubri e rigenerabili, prodotti in modo etico, in grado di decarbonizzare il settore edile: fibra di legno o canapa e intonaco in argilla.    


Peccato, che la parte più pregiata del nostro patrimonio edilizio sia pure la più svantaggiata in termini di efficienza energetica. In Italia, una persona su tre vive in edifici anteriori al 1960, perlopiù in buono stato di conservazione; la coibentazione dall’interno delle pareti e della copertura è spesso l’unica via percorribile, ma difficilmente praticabile; ciò è dovuto in parte alla resistenza degli abitanti, che non vogliono erodere il prezioso spazio interno, e in parte a problemi tecnico-igienici, che oramai conosciamo bene: formazione di condensa interstiziale, ponti termici non risolti, cattiva tenuta all’aria e presenza di inquinanti VOC nelle finiture e nella coibentazione. Per ovviare a questi inconvenienti, la soluzione più accomodante è quella di costruire impianti faraonici per il condizionamento e il trattamento dell’aria; un escamotage che comporta un aumento dei costi di installazione e gestione, scoraggiando ulteriormente il committente.    


Un impianto VMC è come la pompa di sentina di una nave; deve risolvere i picchi di umidità, ma non può risolvere una cattiva progettazione. Nessuno mi vieta di costruire uno scafo che è un colabrodo e farlo stare a galla grazie a un potente sistema di drenaggio: un capolavoro ingegneristico, ma un’assoluta idiozia funzionale.    
Se poi ragioniamo sulle prescrizioni del Superbonus 110%, che prevede la stessa trasmittanza, sia per la coibentazione esterna, che interna, abbiamo fatto tombola! Una disattenzione normativa, che disincentiva ancor di più il recupero del patrimonio storico. In questo modo non vince nessuno, né il clima, né gli inquilini. Sarebbe convenuta a tutti l’adozione di un protocollo analogo a CasaClima R.


Götterdämmung - “Coibentare come Dio comanda” - ecco il gioco di parole del titolo
La coibentazione dall’interno, secondo Naturalia-Bau, è aperta alla diffusione per preservare l’equilibrio igrometrico della muratura esistente e prevenirne il degrado. Al contempo, l’impiego di uno o più strati funzionali in argilla garantisce una regolazione passiva del microclima interno, che si traduce in condizionatori e deumidificatori ottimizzati e risparmiosi. E fin qui, è fisica tecnica ben applicata, ma la qualità sostanziale del risultato non è meno importante: molti progettisti oggi, tra burocrazia, strumenti di calcolo, CAD e BIM, si trovano rinchiusi in una capsula ermetica, che li allontana dalle persone e dal desiderio che hanno di vivere bene.    
 
I materiali da costruzione naturali sono una risposta al problema: se ci accorgiamo, che una torta è fatta con amore, perché non dovremmo notare, che una casa è costruita con amore?


arch. Matteo Bignozzi    
Naturalia-Bau